Benvenuta Elmina! Nuova socia della family Afineb!

3 Luglio 2019

Siamo felicissime di dare il benvenuto alla nostra nuova socia, Elmina Gigli.

Dice del suo lavoro: “Lavorare con i bambini non significa soltanto fare foto, ma catturare la loro emozione, i loro sguardi e sorrisi”

Leggete qui sotto la sua intervista:

Come hai iniziato?

Mio figlio Gabriel era molto piccolo, aveva un anno e due mesi e gli regalai un servizio bebè in Arizona.
Ricordo che rimasi stupefatta guardando le stampe appese di bambini neonati in quello studio fotografico, sembravano irreali.. guardai mio marito e dissi: mi piacerebbe tantissimo fare questo lavoro ma io non riuscirei mai a fare una cosa del genere ! Tornata a casa cominciai per gioco a fotografare i bambini del vicinato.
La mia vera ispirazione alla fotografia però fu mia nonna…. lei durante la guerra perse ogni ricordo e per me era impensabile che non ricordasse affatto come era da bambina.
Così ho voluto dedicare a lei il mio lavoro e la mia arte. Nel mio studio c’è la sua sedia preferita che utilizzo spesso per le sessioni e che mi ricorda l’importanza di avere ricordi stampati.

Quale genere di fotografia è la tua specializzazione?

Adoro ogni genere, sono pronta ad imparare sempre e mettermi alla prova… sperimentare nuove cose mi rende creativa!
Se dovessi scegliere un genere direi : famiglia!!!! E’ una sessione che mi emoziona, che sento vera, dove protagonista è il gioco, i sorrisi e cogliere momenti unici.
Vedere quel sorriso stampato al papà che era venuto con l’intenzione di non sporcarsi non ha prezzo!

Quale età ti piace di più fotografare?

In realtà è l’età che trovo più scomoda ma che a fine sessione da davvero tanta soddisfazione …quella dei bimbi che hanno appena iniziato a camminare! Con loro è una sfida, e se conquisti il loro sorriso e la loro fiducia vuol dire che stai facendo un buon lavoro!

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

Sono i miei viaggi, conoscere nuove etnie, posti, famiglie di ogni genere con usi e costumi differenti è ciò che è per me una fonte di ispirazione .

Puoi descriverci brevemente il tuo stile?

Delicato, pastello, giocoso.

Cosa ami di più del tuo lavoro?

La creatività!
Lavorare con i bambini non significa soltanto fare foto, ma catturare la loro emozione, i loro sguardi e sorrisi e si può fare davvero in tanti modi diversi.
Mi piace spesso creare da sola anche set ed accessori.

La soddisfazione professionale più grande.  

La soddisfazione professionale più grande la sento ogni volta che un cliente torna a casa e mi dedica un messaggio dove scrive che non credeva riuscissi a fotografare i propri figli, dove dice che stima il mio lavoro e che apprezza ogni momento passato con loro quel giorno. Mi fa sentire un po’ membro della loro famiglia .

Racconta tre cose divertenti ed inaspettate su di te.

In realtà chi mi conosce sa che queste tre cose non sono proprio inaspettate, basta un solo pomeriggio ed escono fuori tutte e tre.

-Faccio figure pessime perché non riconosco mai le persone che mi salutano

-Se mi trucco dimentico puntualmente di avere il mascara e mi ritrovo un occhio al posto della bocca

-Perdo sempre:chiavi di casa, tappi degli obiettivi e cellulare

Racconta un aneddoto divertente del tuo lavoro.

Diversi anni fa , una famiglia aveva prenotato una sessione fotografica di due bimbi vestiti in stile anni 20 con tanto di bombetta in testa e bretelline. la sessione si sarebbe dovuta svolgere in un binario morto della stazione centrale..

Io ero lì che aspettavo davanti l’entrata con una valigia vintage di cartone, un orsacchiotto antico e stanca morta. Passate tre ore la famiglia non si fece viva neanche dopo i miei numerosi messaggi.(e non arriverà mai… già questo fa ridere).

Arrivò il treno passeggeri… un uomo passante con faccia compiaciuta disse alla moglie: poverina è matta ha le bambole in mano e una valigia di cartone..chissà dove andrà!

La delusione professionale più dura da affrontare?

Se la mia famiglia e le persone a me care perdessero la fiducia in ciò che faccio senza sostenermi, questa sarebbe per me la delusione professionale più dura.
Non sarei più in grado di esprimere creatività e avere la voglia di scattare,perderei l’ispirazione e la voglia di mettermi in gioco

Senza che cosa non potresti lavorare?

Non potrei lavorare senza un pizzico di follia , senza allegria e buon umore; sono i miei ingredienti segreti.

Preferisci fotografie a colori o in bianco e nero?

Nei miei servizi prediligo i colori, anche se alcuni momenti già in fase di scatto so già che li vorrò in bianco e nero.

Cosa suggeriresti ai fotografi che iniziano adesso la stessa professione che fai tu?

Di mettere l’amore in ciò che fanno. Di avere rispetto dei bimbi usando tutte le giuste misure di sicurezza.
Suggerisco di fare corsi di formazione, di aprire partita IVA e di non fare una concorrenza sleale.

Perché hai scelto di diventare socio AFINEB?

Quando ho iniziato, sei anni fa a fotografare i bambini, pensavo di essere l’unica fotografa di bambini e forse anche di aver scoperto l’acqua calda….!!!! Ma mi resi conto, cercando su google, che in realtà non era così perché fotografi di bambini esistevano già sparsi qui e là in Italia e avevano creato un’associazione dedicata.

Sono state le prime persone dalle quali ho preso spunto e mi sono confrontata.

Ho ricevuto rimproveri e consigli e con loro sono cresciuta .

Oggi non riesco a credere di far parte di questa meravigliosa famiglia , ma ne sono davvero grata.